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 22/04/2011 15:53 | |
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La Bottega della Magia (Parte IV)
Dopo le interviste a chi si occupa delle fantastiche scenografie di Rainbow MagicLand, facciamo quattro chiacchiere con il responsabile di cantiere che, passo dopo passo, ha visto nascere e crescere il grande parco a tema di Roma.
Cominciamo subito col porti una domanda che, fatta alle tue colleghe, ha ricevuto le risposte più varie: quanta magia c’è nel tuo lavoro?
La tipologia di lavoro, in questo cantiere, è molto varia. Ogni costruzione ha delle caratteristiche differenti, quindi anche aspetti e difficoltà estremamente diverse. Certo, stiamo innalzando un monumento alla fantasia; ma io devo essere molto razionale e avere i piedi ben piantati a terra, per seguire tutto ciò. Eppure, quando la sera torno a casa e penso a tutto quello che ho contribuito a creare, mi sento un po’ mago anche io!
Hai già lavorato in altri parchi a tema?
No, è la prima volta. Ho sempre lavorato in grandi cantieri, ma nessuno con una quantità di tipologie diverse di lavorazioni come in questo caso. Vi assicuro che è davvero una bella sfida.
Se dovessi identificarti in un personaggio magico, quale ti rappresenterebbe di più?
Beh, io sono tutti i giorni qui, sul campo, a lottare contro le difficoltà per raggiungere un grande obiettivo. Quindi mi sento decisamente un valoroso guerriero!
Cos’è per te la magia?
Qualcosa di incredibile, di irraggiungibile, ma comunque di attraente. Come quando abbiamo un grande problema da risolvere e in cuor nostro speriamo che arrivi una soluzione magica e tutto si risolva da sé. Razionalmente sappiamo che ciò non è possibile, quindi ce la mettiamo tutta per ottenere lo stesso risultato con mezzi concreti. E magari ci riusciamo! Aspiriamo alla magia per riuscire nella realtà: mica male, eh!
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