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02/04/2011 22:02 | |
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La Bottega della Magia (parte III)
Dopo quelli del 18 e del 21 marzo, eccoci al terzo e ultimo incontro con chi si occupa delle scenografie a Rainbow MagicLand, rendendo visibile e palpabile l’incanto del parco a tema di Valmontone. Ma attenzione: le nostre interviste non sono finite!
Lo abbiamo già chiesto a una tua collega, ma ora vogliamo saperlo anche da te: quanta magia c’è nel tuo lavoro?
Tantissima! La materia prima che ho in mano in questi giorni sono dei blocchi di polistirolo, che poi lavoro per farli diventare un albero, un personaggio, un fondale marino. Questa è decisamente magia. E olio di gomito, naturalmente!
E i ferri del mestiere?
Beh, quelli hanno un aspetto tutt’altro che magico: seghetti, coltelli, carta vetrata, spazzole da ferramenta e tanto altro. L’importante è come li si usa. Quella è la vera magia!
E’ la prima volta che lavori per un parco a tema?
No, anche se è la prima volta che mi occupo di una parte così complessa e articolata.
Al di là di questo, io mi occupo tanto anche di scenografie teatrali. Ma non sono troppo differenti da quelle di questo parco: è come se Rainbow MagicLand fosse un grandissimo palcoscenico.
Hai vissuto momenti particolari, durante questo lavoro?
Assolutamente sì! Dalla disperazione più nera all’estasi totale! Scherzi a parte, come in tutti i mestieri, capita di trovarsi ad affrontare ostacoli apparentemente insormontabili; poi si ha l’intuizione, ed è come una luce che illumina la stanza e che ti porta alla soluzione perfetta.
Cos’è la magia?
Forse è tutto ciò che ti sembra impossibile e invece, alla fine si realizza.
Praticamente quello che stai facendo tu con quei blocchi di polistirolo.
Esatto!
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