Innanzitutto io sono sempre stato convinto che i "grandi numeri" ai quali si rivolge l'animazione giapponese in Italia NON siano rappresentati dagli utenti che abitualmente postano sui forum del web. Quindi il discorso di doppiaggi e adattamenti allo spettatore medio interessa molto ma molto relativamente.
Yamato negli ultimi anni si è rivolta al pubblico generico più che all'appassionato esigente e pignolo, ed è evidente che nel periodo di crisi che stiamo vivendo le conseguenze del modus operandi di Yamato si mostrino più evidenti rispetto ad esempio a Dynit che ha operato sempre in modo più oculatamente mirato.
Ma questo non significa che "Yamato sia morta". Semplicemente avrà cercato dei sistemi per ridurre il danno dovuto alla crisi, smettendo di produrre novità, dandosi solo alle riedizioni in box e affidandosi alla collaborazione con un canale tv. Salvando il salvabile e cercando nuovi sistemi per guadagnare.
Lontano dall'Impero? MAI.