segue come di consueto un ricco elenco di frasi stereotipate scritte alla cazzo.
Aiuto, papà ha scoperto i miei videogiochi!
I grandi prediligono selve, trabocchetti e nemici sovrumani
I nuovi appassionati sono over 45: scaricano le tensioni col joystick
MIRELLA SERRI
Mica male Gloria, ammiccante e sensuale, con le sue robuste e tornite gambe. E poi c’è Lady con il fondoschiena in primo piano rivestito da una tuta scintillante. Ma non ci facciamo distrarre da dettagli sexy: è in arrivo Nero, mezzo uomo e mezzo diavolo, gran sadico che atterra il suo rivale e ne fa schizzare viscere e interiora con cui si trastulla. Ma se si passa ad altro frame, o fotogramma, ecco che vediamo sbucare dei cagnoloni con la bava purpurea, accompagnati da padroni che si nutrono di carne umana. E chi più ne ha più ne metta: nella sagra delle mostruosità, il videogioco horror «Devil May Cry 4» è imbattibile. Chi c’è, oggi, davanti a questo schermo-choc che, non solo metaforicamente parlando, gronda sangue? Chi è pronto, in altri videogames sempre dedicati al principe delle tenebre, a maneggiare una spada fiammeggiante (in «Empire of Magic»), a osteggiare truppe di orrendi demoni (in «Doom 3»)?
Il più recente rapporto (dell’Associazione Editori e Sviluppatori italiani) sull’industria video-ludica testimonia che nella penisola sono in circolazione ben 24 milioni di fruitori (il 43% della popolazione dai 4 anni in poi). E rileva, anche, però, che la fascia d’età che, negli ultimi tempi, s’è più dedicata all’acquisto e all’uso dei giochi digitali è quella tra i 25 e i 34 anni (il 25% dei giocatori), seguita dagli utenti tra i 18 e i 24 anni (il 17 %) e poi da quella tra i 35 e i 44 anni (il 16%). Insomma non è l’età più verde, come ci si aspetterebbe, che oggi si diverte così. Anzi, l’età media dei giocatori è sui 28 anni e il 67% degli appassionati di questo passatempo è costituito da chi già va alle urne, a cui si aggiungono gli over 45 (il 9% dei competitori). Un nutrito contingente di adulti che aumenta di giorno in giorno. E che ha anche gusti molto specifici e decisamente orientati: preferisce le selve, i trabocchetti, il diavolo, il perverso, il nemico sovrumano. Già, proprio così.
Altro che Pong, simulatore di ping pong, il cui esordio, nel lontano 1971, segnò gli inizi della «più intensa attività ludica degli italiani», come la chiamano gli addetti ai lavori. Quella era l’età dell’innocenza in bianco e nero. Adesso zii, mamme, papà e cugini si trastullano con magie, esoterismi e sette. A darci la notizia che il satanismo la fa da padrone nei testi più gettonati per la console è una delle maggiori esperte del settore, Marina D’Amato, nella interessante ricerca «Immaginario e satanismo» (libreria universitaria.it). La sociologa analizza la presenza di occultismo, misteri e demoni in un giro d’affari di playstation e affini che, negli ultimi anni, si è incrementato al ritmo del 95% l’anno. Una fortissima espansione del mercato dove i video magico-religiosi hanno un ruolo determinante. «A testimoniare l’affermazione planetaria dei games satanici ci sono giochi come “Devil May Cry 4”. Uscito in Nord America e in Europa nel febbraio del 2008, in pochi mesi, ebbe un balzo enorme delle vendite», commenta la D’Amato. «La versione per Pc fu rapidamente messa in commercio in tutti i continenti. Il fenomeno si ripete per molti altri video di ultima generazione dedicati al signore degli Inferi».
Competizioni mortali animano questi games dove trionfa chi più sa infierire tramite la menzogna, l’odio, l’inganno. Il diavolo ha gran successo e si presenta non solo come il genio del male ma anche come il dio dell’onnipotenza. «In periodi di recessione e di futuro nebuloso si ha più bisogno che mai di sfogare la propria aggressività e di sentirsi potenti e vincenti, a tutti i costi e con tutti i mezzi. Tutto quello che la realtà non ci riserva», osserva la studiosa.
La tentazione di identificarsi con deformi mutanti o con contaminatori di virus pestilenziali ora investe pure le donne adulte che, secondo le statistiche Istat, stanno ingrossando le schiere e rappresentano il 39% degli adepti. Gli officianti di entrambi i sessi registrano un grande aumento al Sud, tra Sardegna e Campania. Ma quali sono le professioni di questi avventurieri che, per esempio, si muovono tra lande e dirupi in «Battle Mages», o si scontrano con le orride creature dell’oltretomba in «Fallen Lords: Condemnation»? Operai e impiegati pronti al combattimento rappresentano il 17% sul totale dei giocatori, i disoccupati l’11, gli artigiani e i commercianti il 7, le casalinghe il 4, i dirigenti il 3 come i pensionati. Un esercito di assatanati, è il caso di dirlo, che avanza. E i più giovani? Sono prigionieri anche loro di questi malefici tentacoli? I bambini ci guardano, sostengono gli esperti. Crisi e disagio economico, certo, loro non li avvertono. Ma, quando si tratta di console, sentono forte la sirena dell’imitazione e, allora, piccoli diavoli probabilmente crescono.
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ora io non mi intendo ne di politica ne di giornali ma la stampa non dovrebbe essere una pubblicazione seria?
prego commentate!