Ho terminato qualche giorno fa la lettura di questa magnifica opera.
Alcune impressioni le ho già espresse nel post precedente, però devo ribadire ulteriormente quanto sia bella, adulta, triste e drammatica questa vicenda.
Non pensavo assolutamente ad un epilogo di tale portata, con la storia che si protrae fino ai primi anni 80. E proprio per le vicende narrate nell'ultima parte possiamo fare un parallelo incredibilmente contemporaneo con quello che accade oggi in Palestina e, in generale, in tutto il mondo.
Il messaggio di Tezuka è un messaggio di pace, un'invettiva contro la guerra. Allo stesso modo riesce a descrivere le vicende di tre uomini, tre Adolf, spinti dalle proprie convinzioni, dalle proprie ossessioni, dalle proprie paure. Principalmente la paura del prossimo, del diverso, l'impossibilità di convivere.
Mi ha particolarmente impressionato l'evoluzione del personaggio di Adolf Kauffmann, vero simbolo dello spirito nazista, della devozione verso una causa assurda; si ritroverà vittima della propria ostinazione e della crudeltà perpetrata.
Ma anche il cambiamento dell'altro Adolf, Kamil, è evidente, seppur solo nella parte finale. Una mutazione che proprio non mi aspettavo, ma che testimonia quanto detto precedentemente.
Forse questa è tra le due-tre opere più mature che abbia mai letto, di sicuro è la più dannatamente attuale.
"..do you still live in angry days?"