Alla fine mi sono decisa a pubblicare lo stesso la recensione anche se non sono riuscita a sistemarla per il sito, mi spiace ma non ho veramente tempo.
Titolo originale: Ai no gakko Cuore monogatari
Titolo italiano: Cuore
Sigla: Il libro Cuore dei Cavalieri del Re; Cuore di Giampi Daldello
Anno di produzione: 1981
Prima trasmissione italiana: 1982
Episodi: 26
E’ l’inizio di un nuovo anno scolastico per Enrico Bottini, frequenterà la terza classe, ma una cosa lo spaventa, ha appena saputo che avrà un nuovo insegnante il severo maestro Perboni.
In classe Enrico ritrova un vecchio compagno Ernesto De Rossi e un nuovo “grande” amico Garrone, che a causa di una malattia, ha perso due anni di scuola.
Sono loro tre i protagonisti attorno ai quali si svolgono le vicende di Cuore insieme a tutti i loro compagni di classe e alle famiglie. C’è Crossi che prima e dopo la scuola aiuta la madre a vendere la verdura, c’è il simpatico Garoffi con il pallino per gli affari ma anche gli snob Votini e Nobis e il terribile Franti sempre pronto a fare il prepotente con i compagni.
Della storia si può dire poco, in quanto ogni episodio è apparentemente slegato dal successivo, ma alla fine ci si rende conto che il filo conduttore è la crescita dei protagonisti e l’amicizia. In quasi ogni puntata viene raccontata la storia di un compagno di classe di Enrico e si tratta sempre di storie tristi e dure ma con il lieto fine tipico della letteratura di quel tempo. Il doppiaggio è adeguato alla storia e i riferimenti a povertà, incidenti e morte sono frequenti e il linguaggio usato non è per niente infantile o edulcorato.
Nel romanzo di Edmondo De Amicis ci sono poi i racconti mensili che il maestro detta alla classe, mentre nella serie sono inseriti ogni tanto tra gli episodi perché legati alla storia e sono raccontati dal maestro.
La serie si segue piacevolmente e la cosa mi ha stupito perché la ricordavo più triste e cupa, il signor Bottini e il maestro Perboni sono i personaggi che ricordavo meno e quelli che più sono diversi, simpatico il primo e molto umano il secondo. A metà serie, in corrispondenza con le vacanze estive, ci sono gli episodi più leggeri e divertenti, molto simpatiche le scene in cui il signor Bottini vuole imparare ad andare in bicicletta e l’episodio nel quale vanno a trovare il suo vecchio maestro di scuola elementare.
La serie è realizzata bene, anche se a volte si ha l’impressione che ci sia stata maggior attenzione nella realizzazione di fondali e paesaggi rispetto ai personaggi, molto curati sono poi i dettagli, ad esempio le scritte in italiano lungo la strada, e ancora il diario di Enrico, sul quale non si fa troppa fatica a intravedere le parole in italiano pur non essendo chiare le scritte.
Curiosità
La Nippon Animation già nel 1976 aveva tratto dal romanzo di De Amicis una serie animanta di 52 episodi, Marco tratto da uno dei più conosciuti racconti mensili del Libro Cuore, dagli Appennini alle Ande, che in questa serie è raccontato in due episodi.
Nella sigla dei Cavalieri del Re è nominato il racconto del tamburino sardo che poi nel cartone animato non viene raccontato.