Sfondamento dei cieli Gurren Lagann

per ora ho rimediato i primi due episodi..

Vengono presentati subito Kàmina,Simon e Yoko..partenza sparata anzitutto grazie a Kamina.
Kamina può apparire sborone,esaltato,un pò pazzoide..in verità..eppure..
Simon è un bimbetto a cui è stato ordinato di scavare nel terreno e che solo quello sarà il suo destino..a vederlo sembra uno qualsiasi,senza avere altro da fare(perchè questo è ciò che gli viene inculcato nella testa da quel tizio che dice di dover difendere la galleria e quelli che ci lavorano).
Non sò perchè Kamina abbia chiesto a uno di questi orfanelli,Simon appunto, di chiamarlo "Fratello"..solo a lui gli ha permesso di farlo.L'intesa fra i due nasce così.

Entra in scena sia un Gunmen,invadendo la galleria dove vivono Kamina e Simon ed entra in scena anche Yoko:intuisco subito che lei avrà un ruolo determinante nella serie.
così come prima anche Yoko si unisce ai due forse perchè vede che lì sotto, nella galleria solo Kamina intende affrontare il Gunmen.
Insieme i tre distruggeranno il mostro grazie anche al mezzo meccanico trovato da Simon che Kamina ribattezza Lagann..
Simon imprime una forza tale al Lagann che non solo lo annienta ma spinge i tre verso l'alto dove incredibilmente scoprono che esiste la superficie..un mondo che non solo fatto di gallerie e cunicoli ma anche di terra illuminata dal sole che stà tramontando.
La parte più bella è proprio il loro stupore nel vedere questa utopica superficie.
Esiste, è reale.

Nella seconda puntata Yoko spiega da dove viene,anche lei vive in un villaggio sotterraneo e combatte questi Gunmen..sono questi, con i loro colpi dati al terreno che causano i terremoni nelle gallerie..
Entra in scena anche Leeron,un amico di Yoko che si occupa di studirae questi Gunmen.
Una cosa che non ricordavo è che sia Kamina che Simon non sapessero leggere:sono analfabeti, non sanno che quel pianeta luminoso che vedono si chiami "Luna" e quelle luci nel cielo vengano chiamate "stelle".
Inoltre alla fine dell'episodio, Kamina riconosce quel teschio che aveva visto sulla superficie e lo riconosce dal braccialetto che porta ancora.