Coraggioso anche nell’utopia, affascinante anche nell’illusione.
Fini sa pungolare le coscienze assopite dalla modernità con i toni sì altezzosi
e provocatori, ma mai retorici o metaforici. E' spiazzante nel suo essere diretto
e sfrontato nelle sue verità, senza timore di fare nomi, senza inibizioni su
peccati e peccatori. Smonta mattone dopo mattone i lego delle false
felicità prefabbricate, dei miti surrogati, dei lavaggi di coscenza collettivi.
Nonostante il mito del buon selvaggio e l'eccessiva, a volte ingenua, filoislamicità di alcuni pensieri, il Ribelle non può che trovare la stima e l'interesse del lettore.
Una grande voce fuori dal coro che sembra avere il privilegio di essere libera.